
Il Bait de Moléta appare come una casa contadina simile a altre che si sono conservate nelle nostre vallate, ma – proprio come uno scrigno – conserva al suo interno un manufatto del tutto eccezionale: una sc’tùa (stanza foderata in legno) tra le più antiche di tutta l’Alta Valle risalente al 1556, millesimo inciso su una trave ribassata. Non appena varcato il portone (rigorosamente di legno, come si usava una volta) si entra completamente in un’altra dimensione e il visitatore è avvolto nell’atmosfera rurale del Novecento, con le cucine completamente affumicate dal cendré, l’acciottolato (ric’) nelle cantine, le strette scale di legno, il fienile (taulà) con le fughe d’aria per seccare il fieno, il carretto di legno più volte riparato, le sc’tùe con le finestrelle piccole per non disperdere il calore e le enormi stufe (pigne) in muratura alimentate dai camini delle vicine cucine. La casa fu abitata sino alla fine degli anni ’90 e apparteneva ai coniugi Ines e Severino Rocca; i discendenti hanno voluto preservarla tale e quale e ne tengono cura come un piccolo museo, dove ogni stanza dischiude frammenti di vita contadina e i ricordi di chi vi ha vissuto. Gli spazi rustici, destinati agli animali, agli attrezzi o alla conservazione degli alimenti, si alternano agli ambienti dove si svolgeva la vita quotidiana, generalmente piccoli per limitare al massimo la dispersione calorica. La stua, dove l’attuale finestrone ha sostituito quella originariamente più piccola, ha una superficie di 22 metri quadri e un’altezza poco superiore ai 2 metri; il pavimento è di abete e il rivestimento di legno di cirmolo. La dimora è privata e visitabile solo in occasione della Sagra del Persighin, la festa agostana che celebra il fungo tipico di Oga, e durante le visite guidate concordate con i proprietari tramite la Pro Loco Valdisotto. La visita comprende le stanze del pian terreno, del primo piano, delle cantine, del giardino esterno dove il proprietario era solito stendere le patate dopo la raccolta. La stalla, che un tempo conteneva gli animali, è diventata in seguito un ricovero di attrezzi.
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