
A chi passa dalla strada statale e volge lo sguardo verso l’abitato di Cepina difficilmente sfuggono all’attenzione gli edifici che più caratterizzano il paese, oltre, naturalmente, la chiesa parrocchiale con il particolare campanile spicca poco distante un massiccio edificio che presenta sul fronte rivolto verso valle un “bovindo” o “erker” a punta di diamante, unico esempio nel suo genere nell’intera provincia.
La bella casa attualmente è abitata solo parzialmente, i locali più interessanti sono in parte abbandonati. La facciata, oltre al particolare elemento in aggetto presenta i resti di una cornice in stucco di un affresco ormai scomparso di epoca precedente la costruzione dell’erker che in parte lo ricopre.
Si individuano inoltre alcune tracce di decorazioni a graffito, in particolare sulla strombatura di una finestra affacciata sul passaggio che collega la strada comunale con la strada vicinale di Valcepina, assieme alla decorazione figura anche una millesimazione risalente al 1666.
In passato la bella casa ospitava un’osteria situata al primo piano dove c’è una “stua” in cirmolo. Si dice che dalle finestre dell’erker i padroni della casa controllassero l’affluenza dei compaesani ad un’altra osteria poco distante.