Scuole | Oga

Scuole | Oga

L’attuale edificio risale al 1914, quando fu appaltata la sua costruzione su progetto dell’ingegner Alfredo Cola di Bormio. Fu realizzato grazie soprattutto alla sconvolgente opera di denuncia che il maestro Glicerio Longa aveva documentato e pubblicato nel 1906 sulla disastrosa situazione scolastica valtellinese, con particolare riferimento alle condizioni degradanti degli edifici in cui si impartivano le lezioni.

A Oga sappiamo che le scuole erano prima alloggiate in una rustica casa del paese messa a disposizione da privati, verso i quali il Comune riconosceva un affitto di 20 lire. Erano locali malmessi, freddi e umidi, come quasi tutte le vecchie abitazioni rurali: “Si entra nell’aula attraversando una specie di corridoio selciato in modo orribile e che imbocca direttamente un fienile, ove presentemente battono il grano; scrivo questi appunti alla musica dei correggiati” (lo strumento agricolo usato per la battitura del grano). La scuola femminile di Oga contava una trentina/quarantina di ragazze, stipate in sei banchi in un piccolissimo locale che ne avrebbe potute ospitare la metà. Le due minuscole finestre si affacciavano su quattro odorosi letamai e la latrina era in comune con gli inquilini della casa.

La scuola unica maschile era posta in altra abitazione privata non dissimile; per accedere all’aula, collocata sopra un cortile e quindi freddissima in inverno, si attraversava uno stretto corridoio annerito dal fumo e i 30 alunni erano pigiati in 5 vecchi banchi. Il locale misurava 60 metri cubi laddove le disposizioni ministeriali fissavano 4 metri cubi per alunno! Per entrambe le scuole le latrine erano assai sconce e in comune con i proprietari; in estate, poi, le aule si trasformavano in altrettanti magazzini per granaglie e biancheria. Scarni i sussidi didattici: una lavagnetta, un pallottoliere, una carta coi pesi e le misure metriche, cartelloni con cavoli, rape e zucche per insegnare l’agraria, mentre abbondavano ovunque ritratti sacri e perfino una Via Crucis! La legna era a carico degli alunni, gesso e inchiostro provvisti a spese dei maestri. La nuova scuola, costruita sulla strada per Calosio, funzionò sino al 1990, quando i pochi alunni rimasti vennero dirottati nella frazione di Piazza in attesa del completamento delle scuole comprensive a Cepina, tuttora aperte.