Mulino a Santa Maria Maddalena

Mulino a Santa Maria Maddalena

A breve distanza dalla nuova galleria che collega la strada proveniente da Cepina con la frazione di S. Maria Maddalena, nei pressi del torrente Massaniga, è ancora presente, sebbene non integro, il mulino della contrada.

Il mulino vero e proprio è ospitato nella porzione più a sinistra del caseggiato. Sulla facciata spicca un vivace quanto modesto affresco raffigurante il Crocifisso con la Madonna e un santo frate (S. Francesco?), sotto le anime del Purgatorio.

La porta d’ingresso è preceduta da un gradino in pietra costituito da una vecchia macina dismessa. La ruota che dava il movimento alle macine non esiste più, ma stando alle testimonianze di Glicerio Longa doveva essere del tipo “a cassetta per di sopra”, sfruttava quindi la forza di gravità  dell’acqua che riempiva le cassette della ruota.

Le macine sono al piano superiore dell’edificio, l’impianto del mulino è rimasto pressoché intatto, oltre alle macine vi sono quindi la tramoggia, la “cigagnòla” per spostare le macine, il buratto e gli ingranaggi di trasmissione del movimento.

Di particolare interesse è il dispositivo per richiamare l’attenzione del mugnaio al momento di dover riempire la tramoggia, questa, svuotandosi, rilasciava una leva alla quale era legato un filo a sua volta collegato con un bastone, munito di un campanaccio, che cadendo sulla macina in movimento, il bastone si metteva così a vibrare facendo suonare di conseguenza la campana fino a quando la tramoggia non era nuovamente riempita.