L’Aqua Forta di Piatta

L’Aqua Forta di Piatta

Tra le tante sorgenti che sgorgano in Alta Valtellina un posto particolare è riservato a quelle ferruginose, di cui esistevano diverse vene distribuite un po’ ovunque. Tali acque si caratterizzano per l’elevato apporto di minerale ferroso, visibile per il colore rosso-ruggine lasciato sulle pietre dei ruscelli.

Nei secoli passati erano molto raccomandate come cura terapeutica, poiché ritenute efficaci nel trattamento di alcuni disturbi come quelli a carico dell’apparato venoso e circolatorio, i reumatismi, le malattie della pelle e, in particolare per le donne, erano prescritte contro l’anemia o altre indisposizioni spiccatamente femminili.

La cosiddetta “aqua forta” di Piatta si trova sul sentiero che porta alla località Pramiòl (probabilmente col significato di “Prato di Moiolo”, località censita sin dal 1676) e – sebbene meno conosciuta rispetto a quella rinomata di S. Caterina – non era raro imbattersi in turisti che si abbeveravano anche alla sua fonte ferruginosa. Per meglio accedervi furono costruiti alcuni gradini a ridosso della vasca, in modo tale che si potesse immergere un contenitore per attingervi l’acqua; dagli anni Cinquanta, tuttavia, la vasca fu distrutta lasciando un unico rigagnolo che ancora oggi sgorga all’aperto.

L’attuale sorgente, pur non presentando alcuna contaminazione dal punto di vista batteriologico, non è potabile a causa della presenza di limonite, un derivato chimico prodotto dalla deposizione di sorgenti ferruginose.