Il Forno di Piatta

Il Forno di Piatta

Il forno utilizzato per la cottura del pane era uno strumento essenziale in ogni comunità e lo si poteva trovare in più esemplari, che erano posti al servizio di una o di diverse famiglie.

Quello di Piatta è rialzato e collocato a sbalzo dell’abitazione, dando la curiosa impressione di un corpo estraneo appeso al muro. In passato, vi veniva cotto esclusivamente il pane di segale: chiamato anche “pane dei poveri”, è una ciambella di pane nero del diametro di 15-20 cm che anticamente si cuoceva soltanto due volte l’anno. L’impasto, costituito da farina di segale, acqua tiepida, sale e lievito madre, si lasciava lievitare tutta la notte e la mattina si cuoceva per circa un’ora e, per ottimizzare al massimo il rendimento del forno, nella stessa giornata venivano fatte dalle tre alle cinque infornate.

Era una panificazione domestica esclusivamente femminile, i cui segreti si tramandavano di generazione in generazione: si faceva rotolare con i palmi delle mani un ritaglio di pasta per ottenere un salsicciotto di circa 30 cm e poi si congiungevano gli estremi per formare una ciambella. Il pane di segale veniva conservato in un luogo fresco e fuori dalla portata dei topi, appeso a lunghi bastoni. Era durissimo e si consumava secco per essere la scorta per tutta l’estate su monti e alpeggi. Secondo un detto popolare “chi ne mangia di frequente, gode di denti sani e forti”.