Bait di Briscola – Casa dei Casa | Oga

Bait di Briscola – Casa dei Casa | Oga

Grande costruzione realizzata intorno al 1910 dai fratelli Casa, venne completata dall’Esercito in cambio del ricovero dei militari (ospitò fino a 200 soldati) in attesa della costruzione del Forte di Oga. Infatti, il fortilizio sulla sommità del Dossaccio, di cui si cominciò a parlare nel 1905, richiese diversi anni di lavoro tra il 1908 e il 1912. In seguito, sopraggiunsero altri interventi per adattare la strada di collegamento: all’epoca, infatti, l’unica via di transito era la via Roma e per giungere al Forte non esisteva che una mulattiera. Il Genio militare intervenne, anche in maniera autoritaria, per approntare un minimo di viabilità: nel 1910 il giornale “La Valtellina” riporta le proteste della popolazione di Oga, alla quale era stato vietato il passaggio in alcuni punti sulla strada del Forte, “impedendo il transito di carri e dei traini (menadura) tra l’abitato e la campagna lavorata”.

Non solo, ma fu reso inservibile il canale di scolo che irrigava i terreni, utilizzato dall’autorità militare per la raccolta della sabbia. Secondo il giornalista, a monte di tale divieto c’era il rifiuto da parte del comune di Valdisotto di cedere parte dei terreni comunali al Demanio militare, rifiuto motivato da condizioni di cessione troppo gravi. Ancora nel 1913 il giornale “La Montagna”, ferocemente anticlericale e antigovernativo, denunciò che i muri angolari di ben sei case ogoline sulla via principale (odierna via Roma) vennero abbattuti e/o ridimensionati per far transitare i grossi pezzi di artiglieria diretti al Forte.

A un certo Maiolani, zio del proprietario di una delle case in parte demolite, le vivaci rimostranze nei confronti dell’ingegner Cola e del capitano Antonucci costarono una denuncia ai Carabinieri e un processo per oltraggio che si concluse con l’ammenda di 300 lire.